Se provate a guardare uno stampato con una lente di ingrandimento vedrete che quelli che da lontano sembravano un numero elevato di colori e sfumature in realtà sono costituiti da puntini di 4 soli “colori fondamentali”: il ciano (C), il magenta (M), il giallo e il nero (K).
Il metodo di stampa che utilizza queste quattro tinte fondamentali si chiama quindi quadricromia o CMYK. Tramite l’utilizzo di questi colori si può riprodurre su carta poco meno del 70% dei colori visibili dall’occhio umano!
La miscela dei colori avviene stampando miriadi di puntini monocolore uno accanto all’altro, utilizzando dei modelli particolari detti retini tipografici. La distribuzione geometrica dei 4 colori base – vista da distante – crea l’illusione di osservare un numero molto maggiore di colori.
E proprio su questo principio si basa la stampa “offset“, o stampa tipografica!
Ogni componente viene trasferito su una “lastra di stampa” tramite un processo di esposizione e sviluppo fotografico. Quindi le lastre – una per ciascuno dei 4 componenti – vengono utilizzate dalle macchine di stampa per trasferire il colore sui rulli di gomma inchiostrata e quindi sulla carta.
In questo modo ogni lastra imprime – in successione – uno “strato” di colore diverso sul foglio.
Quello che vedremo alla fine sarà l’insieme di questi 4 strati che sommandosi ricostruiscono l’immagine iniziale!
Quindi ogni immagine a colori viene riprodotta in stampa tramite una griglia di punti (retino) di 3 colori + il nero.
Ma perché funziona così?
Ad esempio come posso vedere un colore verde dove ci sono solo puntini gialli e blu?
Questa “illusione” è una conseguenza fisiologica di come funziona il nostro occhio, e di come il cervello interpreta il segnale visivo.
Noi “crediamo” di vedere tutti i colori dello spettro, ma questa è una elaborazione del nostro cervello: in realtà abbiamo solo 3 tipi di recettori sulla retina ciascuno dei quali risponde a una sola specifica “frequenza” (colore) della luce. L’occhio “vede” solo 3 colori!
L’intensità delle tre frequenze percepite dall’occhio viene elaborata dal cervello e ci restituisce la vista di tutti i colori.
La riproduzione tipografica di un’immagine tramite 3 colori complementari “inganna il nostro cervello” facendo esattamente quello che fa il nostro occhio quando percepisce un colore: lo separa nelle sue componenti ed il nostro cervello elabora l’intensità di questi tre colori per creare l’illusione di tutti gli altri colori.
Questo significa anche che specie diverse (cani, gatti, uccelli…) vedranno in maniera completamente diversa una stampa tipografica da come la vediamo noi umani… in quanto appunto la quadricromia “funziona” perché sfrutta il modello psico-visivo dell’essere umano!
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